Natura e foresta ammazonica in Brasile sono sinonimi. Il bacino amazzonico è coperto da una foresta pluviale di estremo rigoglio e grande varietà floristica. Lungo le coste settentrionali e sui bassi corsi fluviali si estendono ampie formazioni anfibie (igapó) a mangrovie. Nelle regioni a clima tropicale è tipica la caatinga, foresta rada e irregolare, con essenze a foglie caduche e piante xerofile, spoglia nella stagione secca; nello stato del Mato Grosso si estendono i campos, savane arborate (campos cerrados) o totalmente erbacee (campos limpos). Nelle zone temperate meridionali tendono a prevalere le conifere. Il 18% del territorio brasiliano è oggetto di protezione ambientale.
Nella foresta pluviale (o alluvionale) si possono riconoscere diversi strati di vegetazione, ciascuno dei quali caratterizzato dalla presenza di una flora e di una fauna peculiari. La maggior parte degli animali vive a livello dello strato superiore della vegetazione, chiamato “volta della foresta”, situato ad un’altezza dal suolo compresa tra i 20 ed i 30 metri. Qui, tra le chiome degli alberi che si elevano per contendersi la luce del sole, vivono farfalle, bradipi e numerose specie di uccelli e di scimmie. Dalla volta della foresta si vedono librare nell’aria colibrì, are e pappagalli, i primi alla ricerca del nettare dei fiori, i secondi di noci e teneri germogli. Alcuni alberi ad alto fusto, le cui chiome si innalzano maestose fino ad altezze di 40 o 50 metri sovrastando gli altri alberi e dominando l’orizzonte, ospitano tra il loro fogliame alcune specie di uccelli, come l’aquila arpia e il tucano. I semi di questi “alberi svettanti” vengono trasportati nell’aria grazie all’azione del vento, a differenza dei semi delle altre piante della foresta, che solitamente utilizzano gli uccelli come veicoli di diffusione.
Appena sotto la volta della foresta si trova il sottobosco, uno strato intermedio poco o nulla illuminato, a causa del fitto fogliame sovrastante che impedisce ai raggi solari di penetrarvi, e dove cresce rigogliosa la vegetazione epifita che, utilizzando il tronco od i rami delle altre piante come sostegno, riesce a raggiungere gli strati più alti per assicurarsi la necessaria quantità di luce. Lo strato immediatamente inferiore è popolato da cespugli, arbusti e piccoli alberi la cui altezza non supera i 5 metri, mentre nello strato basale crescono felci, alberi giovani ed erbe adattate alle condizioni di semioscurità. Infine, a livello del suolo, vivono popolazioni di insetti sociali, ovvero formiche e termiti.
Le formiche tagliafoglie (saubas) si servono delle foglie degli alberi come substrato su cui coltivare, all’interno dei loro nidi sotterranei, i miceli di cui si alimentano, mentre le formiche legionarie si spostano in massa attraverso la foresta, facendo razzia di tutto ciò che incontrano lungo il loro cammino. Il suolo della foresta è sempre relativamente libero da fogliame e residui organici, costantemente utilizzati da insetti, funghi e radici quali fonti di sostanze nutritive. A questo livello la temperatura, più fresca di quella della volta della foresta, si attesta su valori medi pari a 28 °C, mentre il tasso di umidità, maggiore rispetto agli strati superiori, raggiunge valori del 90%.
A causa della scarsa profondità del suolo, molti alberi presentano radici superficiali che si irradiano per lunghe distanze, al fine di procurarsi una quantità di sostanze nutritive sufficiente ai loro fabbisogni.